giovedì 7 aprile 2011

Al Fuoco


Marzo un mese difficile per le scuole del nostro distretto nel loro insieme, in quanto la quasi totalità dei direttori delle elementari e degli istituti secondari con in aggiunta alcuni insegnati e professori, sono stati reclutati d’ufficio per redigere le liste elettorali prima ed i seggi di voto in seguito, in vista delle prossime elezioni presidenziali – si prevede nel prossimo novembre. Venti giorni d’assenza per la formazione necessaria ed i prossimi tre mesi per “arruolare” gli elettori è il lavoro degli inizi.
Un mese difficile in particolare per la nostra EP Babonde (Ecole Primaire Babonde) e gli allievi di quinta e sesta che hanno visto andare in fumo le loro nuove aule scolastiche in un batter d’occhio.
Un  improvvido agricoltore confinante con la scuola, dopo aver zappato le cattive erbe nel secco della stagione, ha pensato bene di accendere il fuoco, che portato dal vento si è posato sulle arse foglie del tetto di un paio d’aule. Tizzoni ardenti e cenere. Normalmente sono i capi tradizionali che assieme ai parenti degli allievi costruiscono le aule mancanti e necessarie all’inizio dell’anno, benevolmente,  ma con molta pena e malvolentieri distolti dalle loro occupazioni. Nel mese di marzo questo lavoro è assolutamente impensabile per i capi come per i parenti: è il momento della semina che richiede molta manodopera  è già difficilmente le famiglie “cedono” i figli all’istruzione scolastica, molti tra questi ultimi sono assenti giustificati per lunghi periodi. Il responsabile del danno non riuscirà a pagare l’ammenda che per tranches successive con tempi lunghi che sorpasseranno il termine dell’anno scolastico. Sono allora gli insegnanti e gli allievi che si sono messi all’opera ed in un mese e mezzo qualcosa ne è uscito.
E’ stata una lunga processione di ‘stic’(pali) di tutte le misure per farne lo scheletro, poi le corde di liana per legare l’insieme, quindi le foglie di palma intrecciate, per costituirne un tetto che durerà i tre o quattro mesi ancora necessari. Una processione che prevedeva anche il rinvio alla famiglia per chi non arrivava puntuale con il materiale prescritto: un rinvio non sempre interpretato come punizione dai più piccoli e non solo. Terra ed acqua hanno dato il fango necessario per la muratura e l’intonaco; altri legni leggeri hanno fornito i banchi, minimali ma sufficienti. Che il rendimento scolastico finale ne soffra è fuori di dubbio ma un’alternativa esiste?

appena dopo il passaggio del fuoco
  


la ricostruzione dopo due mesi circa